E dire che ho sempre temuto
l'abbacinante luminosità dello zenit...insieme a tutta la scuola che
riconosce questa luce come inespressiva, piatta, cruda e senza spessore,
incapace di suggerire profondità. Ho accettato la sfida, sperando in altre
possibilità e nuovi valori
capaci di stravolgere l'ovvietà del luogo comune... L'immagine finale, avulsa dal suo contesto geografico...e' una riproduzione del modellino in gesso, gioco di inversione scalare che precede la sua distruzione, secondo la rivisitazione storica del metodo Casebere, con la successiva eliminazione del referente, consegnando all'esperienza percettiva la vaga sensazione di uno spazio immaginato, fiabesco, irreale ma tuttavia possibile. |
specchio con memoria
Dopotutto chi impara a guardare, forse impara anche a vivere
domenica 14 settembre 2014
Medievalia
domenica 24 febbraio 2013
Dio in che posto di merda abito...

Sono le tre del mattino e sono già sveglio...
un disordinato rimestar di lenzuola
accoglie il mio trito fardello,
Dio in che posto di merda abito....
Il vento urla tutta la sua inutilità
per le strade vuote, lungo i viali della nullità
nel deserto delle piazze, cosa c'è ancora da pulire...
Dio in che posto di merda abito...
Vorrei che il buio sorprendesse
il mio luogo nell'abbraccio lavico, di un' immobile quiete,
pace al mio giaciglio insonne,
Dio in che posto di merda abito...
sabato 31 dicembre 2011
Oscillazioni...
sabato 3 dicembre 2011
Vasto...l'approdo


Mario Giacomelli:
"Fin dal primo rullino mi sono accorto che il mezzo meccanico non conta niente, perché sono sempre riuscito a far fare alla macchina fotografica quello che volevo". La vigilia di Natale del 1953 Giacomelli acquista la sua prima macchina fotografica, una Comet Bencini, per 800 lire e il giorno seguente è già alla spiaggia dove, inquadrando il movimento delle onde, scatta la sua prima fotografia, L'approdo. Comprende subito che la fotocamera non è semplicemente uno strumento per la ripresa della realtà, ma soprattutto un mezzo espressivo.
E' con questa premessa che ricordando il grande Giacomelli,mi ritrovo anche io in spiaggia,un delicato e mite pomeriggio di novembre,una lieve risacca risveglia in me il suo ricordo.L'approdo,la prima immagine di Giacomelli...questo autore che si ritrova in quel mondo indefinito che lega ed insieme stacca la terra dal mare,un limbo che all'improvviso gli risveglia l'istinto creativo.Ed io mi guardo e capisco che è da quella parte che devo cercare,cercare il "mio" approdo,lasciare un pò le mie dolci colline,la solida e sicura roccia,mio rifugio,ma anche chiusura e nascondiglio e cercare in questo vago universo fuggevole,apparente,fluttuante e mai uguale a se stesso, nuovi orizzonti cognitivi,nuove forze;cercare "oltre",oltre i miei limiti,oltre le mie paure,oltre la propria coscienza e svegliarmi un giorno arricchito e con gli occhi,il cuore e la mente pronti a nuovi viaggi!
domenica 4 settembre 2011
Bronze Awards 2011
giovedì 6 gennaio 2011
Specchi e finestre.
Lo specchio.

Lo specchio
pubblicata da Salvatore Vasta il giorno mercoledì 5 gennaio 2011 alle ore 11.21
“... E sapete chi c’era lì ? Io. Riflesso in uno specchio. Insomma vidi soltanto la mia immagine. Ecco cosa mi aveva spaventato. Un grande specchio in cui ci si poteva vedere per intero. Tirai una boccata alla sigaretta che avevo acceso, guardando la mia figura riflessa, ma mi accorsi di qualcosa di strano. La persona riflessa nello specchio non ero io. Nell’aspetto era identica a me . Eppure non ero io, assolutamente. A dire la verità ero io, ma un io diverso. Quale non avrei dovuto essere. Però, guardandolo, compresi una cosa: quello lì mi odiava profondamente, dal profondo del cuore. Un odio grande come un iceberg che galleggi su un mare buio. -Forte come il tifone che urlava fuori dalle finestre-. Un’odio che nessuno avrebbe mai potuto placare. Io e quello lì ci osservavamo l’un l’altro. Ero paralizzato. Alla fine la sua mano si mosse. Le dita della sua mano destra si avvicinarono lentamente al mento. Poi poco per volta salirono a percorrere tutta la faccia, come insetti. Mi accorsi di stare facendo la stesa cosa. Come se fossi io l’immagine di quel tipo nello specchio. E che lui cercasse di controllarmi. A quel punto Urlai. Mi misi a correre senza voltarmi, entrai di volata nella mia stanza, chiusi la porta a chiave e mi cacciai sotto le coperte. All’alba il tifone si era già allontanato. Andai allora a controllare, ma non c’era nessuno specchio. Non era mai esistito. Non c’era mai stato uno specchio sul muro.Ciò che voglio dire è che quella volta non vidi uno spettro. Ero semplicemente io. Ma ancora non riesco a dimenticare il terrore provato quella notte. E mi sono convinto di una cosa: Non c’è nulla al mondo che l’essere umano debba temere più di se stesso. Voi non lo pensate?
Liberamente tratto dal racconto Lo specchio
si Murakami Haruchi
Einaudi “I salici ciechi e La donna addormentata” 2010
venerdì 22 ottobre 2010
martedì 14 settembre 2010
Floralia
Iris orchidea dei poveri
...Celesti giaggioli
sono i fiori più belli della terra,
vere orchidee dei poveri
che nemmeno li guardano
e servono soltanto con le foglie
alle verdi battaglie dei bambini:
con quel colore e quell'odor di cielo
mescolato al colore ed all'odore
del mare tra gli scogli,
con i boccioli chiusi nei cornetti
di carta velina
come confetti,
e dentro i fiori spogli
quelle sottili lingue
d'un giallognolo ghiaccio peloso
per spazzolar le giubbe
verde smeraldo da postiglione
delle cetonie
e giacche di fustagno dei maggiolini
C.Govoni
sabato 14 agosto 2010
martedì 29 giugno 2010
Una macchina del tempo...
L'organo della parrocchiale di S.Michele Arcangelo in Roccaspinalveti.
Spero soltanto che un giorno, questa gloriosa macchina del tempo di epoca barocca,torni ai suoi originali splendori.E che torni ad incantare con le sue timbriche questo tempio per troppo tempo rimasto sordo all'ineguagliabile purezza del soffio delle sue canne!.
Spero soltanto che un giorno, questa gloriosa macchina del tempo di epoca barocca,torni ai suoi originali splendori.E che torni ad incantare con le sue timbriche questo tempio per troppo tempo rimasto sordo all'ineguagliabile purezza del soffio delle sue canne!.
sabato 27 febbraio 2010
Fiori e caducità.


Le fioriture primaverili,buon auspicio per l'imminente arrivo della bella stagione,esorcismo alle austerità invernali appena trascorse.
Richiamo alla vita,invito alla rinascita,al risveglio per un nuovo futuro.
Quì li ho colti nel paradossale proscenio di un'effimera esistenza perchè messi in relazione ai simboli che solitamente ci suggeriscono idee di "fine",immobilità,quiete e presagio di morte,come croci,ombre che sembrano inghiottire ogni speranza in contrasto a luci abbacinanti che accecano ogni possibile avvenire.
Gli estremi in cui vacilla il quotidiano "divenire".
Vita e morte
Speranza e disperazione
Gioia e dolore...
domenica 3 gennaio 2010
Uno spazio per la fotografia di cerimonia...


Trovo interessante la possibilità di mettere questo spazio,piccolo che sia al servizio
di chi direttamente o indirettamente fosse interessato ai lavori che eseguo per lo studio.Questo spazio proprio perchè trattasi di blog,vuole essere aperto ai dibattiti,al confronto,e perchè no anche alla critica!Propongo anche nei post successivi immagini mostrando le potenzialità espressive che oggi la tecnologia mette a disposizione filtrate comunque dal proprio modo di vedere e sentire il giorno più importante di una coppia!Per questo invito chiunque lo voglia a commentare,suggerire e far crescere questo piccolo angolo del web!Grazie.
mercoledì 16 settembre 2009
L'autunno è alle porte!...

Le calde giornate dell'estate appena trascorsa,se ne vanno e con loro anche i bei ricordi sotto l'ombrellone a trastullarci con l'ultimo tormentone...
L'autunno con le prime piogge è alle porte,ma al letargo sornione di chi aspetta le prossime vacanze invernali...una stagione tra le più belle si va facendo strada.E' l'autunno,i colori delle foglie che accendono i boschi,la campagna dai frutti dolci e profumati,il soave respiro della terra capace di trasformare anche la radura più scontata in un paesaggio fiabesco...
Si!,sono le luci autunnali,gioia per i nostri occhi,candido brulichio capace di mutare la sottile mestizia del momento,in meraviglia per i nostri animi pronti a rallegrarsi al suono delle stagioni che si avvicendano lungo la strada...
mercoledì 9 settembre 2009
L'Altra immagine

Seguo da tempo la rotta sulle tracce d'argento lasciataci dai nostri padri...una scia che mi ha proiettato attraverso terre inesplorate,mondi fantastici e realtà fuggevoli suggerite dall'universo fotografico.
La passione per la fotografia mi ha portato prima sulle colline abruzzesi dove ho cercato la mia interiorità,affrontando il paesaggio con occhio attento alle sue emanazioni,ai suoi aspetti più intimi.In seguito con la mia compagna Giuliana ho avviato un progetto più ambizioso che insieme portiamo avanti con costanza ed entusiasmo.
Qualità che cerchiamo di infondere ai servizi di cerimonia e di ritratto che"L'altra immagine" è lieta di condividere con i propri clienti.
Alla passione non mancano certo numerosi momenti di crescita professionale tra stage e percorsi formativi come l'ultimo IPP conseguito nell'ambito di una delle rassegne di fotografia più importanti a livello internazionale:Orvieto Fotografia.Il FIOF(Fondo Internazionale Orvieto Fotografia)è una realtà dinamica con tante opportunità di confronto tra professionisti che si concretizzano in nuova linfa e stimoli alla creatività.
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claudiobattista@yahoo.it
I miei libri preferiti
Camera chiara R.Barthes
Il pensiero dei fotografi R.Valtorta
L'infinito istante G.Dyer
L'immagine infedele C.Marra
Fotografia e pittura nel Novecento (e oltre) C.Marra
Lezioni di fotografia L.Ghirri
Mario Giacomelli La mia vita intera S.Guerra
Meglio ladro che fotografo A.Gilardi
Storia della fotografia B. Newhall
Una storia della fotografia del XX e del XXI secolo W.Guadagnini
Piccola storia della fotografia W.Benjamin
Cosa devo guardare M.De Bonis O. Youdovich
Lo specchio dell'Io Autoritratto e Psicologia S.Ferrari
Autofocus L'autoritratto
nella fotografia contemporanea S. Bright
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