sabato 31 dicembre 2011

Oscillazioni...





Lasciate pure che i miei occhi seguano la “varianza” di un confine promiscuo: terra acqua, solidità precarietà, certezza dubbio, conoscenza oscurità, luce ombra,rottura con ciò che ormai battuto affonda nell’oblio,piglio alle mie vele gonfie d'inespresso.

sabato 3 dicembre 2011

Vasto...l'approdo




Mario Giacomelli:
"Fin dal primo rullino mi sono accorto che il mezzo meccanico non conta niente, perché sono sempre riuscito a far fare alla macchina fotografica quello che volevo". La vigilia di Natale del 1953 Giacomelli acquista la sua prima macchina fotografica, una Comet Bencini, per 800 lire e il giorno seguente è già alla spiaggia dove, inquadrando il movimento delle onde, scatta la sua prima fotografia, L'approdo. Comprende subito che la fotocamera non è semplicemente uno strumento per la ripresa della realtà, ma soprattutto un mezzo espressivo.
E' con questa premessa che ricordando il grande Giacomelli,mi ritrovo anche io in spiaggia,un delicato e mite pomeriggio di novembre,una lieve risacca risveglia in me il suo ricordo.L'approdo,la prima immagine di Giacomelli...questo autore che si ritrova in quel mondo indefinito che lega ed insieme stacca la terra dal mare,un limbo che all'improvviso gli risveglia l'istinto creativo.Ed io mi guardo e capisco che è da quella parte che devo cercare,cercare il "mio" approdo,lasciare un pò le mie dolci colline,la solida e sicura roccia,mio rifugio,ma anche chiusura e nascondiglio e cercare in questo vago universo fuggevole,apparente,fluttuante e mai uguale a se stesso, nuovi orizzonti cognitivi,nuove forze;cercare "oltre",oltre i miei limiti,oltre le mie paure,oltre la propria coscienza e svegliarmi un giorno arricchito e con gli occhi,il cuore e la mente pronti a nuovi viaggi!

domenica 4 settembre 2011

Bronze Awards 2011





Piccole soddisfazioni per questo bronze Awards che il FIOF mi ha assegnato per la prima delle quattro immagini,una piccola ricerca sull'infrarosso digitale.

QIP (Qualified Italian Photographer) 2011



Con questo pannello il FIOF mi ha assegnato la qualifica QIP 2011 nella categoria "Illustrative".

giovedì 6 gennaio 2011

Specchi e finestre.





"Specchi e finestre"Secondo la dialettica costantemente presente all'interno della fotografia,l'opposizione tra la fotografia come specchio del mondo,riflesso del mondo,quindi riflesso del sè,oppure come finestra sul mondo,quindi sul sè...!Una mia possibile soluzione!...

Lo specchio.


Lo specchio
pubblicata da Salvatore Vasta il giorno mercoledì 5 gennaio 2011 alle ore 11.21

“... E sapete chi c’era lì ? Io. Riflesso in uno specchio. Insomma vidi soltanto la mia immagine. Ecco cosa mi aveva spaventato. Un grande specchio in cui ci si poteva vedere per intero. Tirai una boccata alla sigaretta che avevo acceso, guardando la mia figura riflessa, ma mi accorsi di qualcosa di strano. La persona riflessa nello specchio non ero io. Nell’aspetto era identica a me . Eppure non ero io, assolutamente. A dire la verità ero io, ma un io diverso. Quale non avrei dovuto essere. Però, guardandolo, compresi una cosa: quello lì mi odiava profondamente, dal profondo del cuore. Un odio grande come un iceberg che galleggi su un mare buio. -Forte come il tifone che urlava fuori dalle finestre-. Un’odio che nessuno avrebbe mai potuto placare. Io e quello lì ci osservavamo l’un l’altro. Ero paralizzato. Alla fine la sua mano si mosse. Le dita della sua mano destra si avvicinarono lentamente al mento. Poi poco per volta salirono a percorrere tutta la faccia, come insetti. Mi accorsi di stare facendo la stesa cosa. Come se fossi io l’immagine di quel tipo nello specchio. E che lui cercasse di controllarmi. A quel punto Urlai. Mi misi a correre senza voltarmi, entrai di volata nella mia stanza, chiusi la porta a chiave e mi cacciai sotto le coperte. All’alba il tifone si era già allontanato. Andai allora a controllare, ma non c’era nessuno specchio. Non era mai esistito. Non c’era mai stato uno specchio sul muro.Ciò che voglio dire è che quella volta non vidi uno spettro. Ero semplicemente io. Ma ancora non riesco a dimenticare il terrore provato quella notte. E mi sono convinto di una cosa: Non c’è nulla al mondo che l’essere umano debba temere più di se stesso. Voi non lo pensate?



Liberamente tratto dal racconto Lo specchio

si Murakami Haruchi

Einaudi “I salici ciechi e La donna addormentata” 2010

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Il pensiero dei fotografi R.Valtorta

L'infinito istante G.Dyer

L'immagine infedele C.Marra

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Mario Giacomelli La mia vita intera S.Guerra

Meglio ladro che fotografo A.Gilardi

Storia della fotografia B. Newhall

Una storia della fotografia del XX e del XXI secolo W.Guadagnini

Piccola storia della fotografia W.Benjamin

Cosa devo guardare M.De Bonis O. Youdovich

Lo specchio dell'Io Autoritratto e Psicologia S.Ferrari

Autofocus L'autoritratto
nella fotografia contemporanea S. Bright