domenica 14 settembre 2014

Medievalia



E dire che ho sempre temuto l'abbacinante luminosità dello zenit...insieme a tutta la scuola che riconosce questa luce come inespressiva, piatta, cruda e senza spessore, incapace di suggerire profondità. Ho accettato la sfida, sperando in altre possibilità e nuovi valori
capaci di stravolgere l'ovvietà del luogo comune... L'immagine finale, avulsa dal suo 
contesto geografico...e' una riproduzione del modellino in gesso, gioco di inversione scalare 
che precede la sua distruzione, secondo la rivisitazione storica del metodo Casebere, con la successiva eliminazione del referente, consegnando all'esperienza percettiva la vaga sensazione di uno spazio immaginato, fiabesco, irreale ma tuttavia possibile.








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